cristi da laboratorio

deve mancare del tutto di fiducia in se stesso il professore che ha affidato il successo della sua ricerca alla benedizione del suo laboratorio e del relativo crocefisso.

e la cosa più grave e che questa notizia ci arrivi non da un fondo scandalizzato sull’avvenire, ma dai soliti mangiapreti dell’UAAR:

Italia: terzo millennio = terzo mondo. N. 3: il laboratorio cristiano

Caro
direttore, lei non ci crederà, ma è tutto vero. È successo oggi, non
nel medioevo. A Sulmona, in Abruzzo. Uno scienziato del Cnr,
nell’annunciare pubblicamente e trionfalisticamente che la sua scoperta
consentirebbe di ottenere energia nucleare pulita dal ferro, dopo aver
affermato en passant che la «materia è opera del diavolo», ci ha
informati che il suo laboratorio, prima di utilizzarlo, lo aveva fatto
benedire, insieme al crocifisso alla parete, dal vescovo
. Aggiungendo,
con squisito spirito scientifico, che lo straordinario esperimento, che
porterà a poter fare a meno dell’uranio e delle sue scorie radioattive,
era riuscito senza incidenti grazie alla protezione del crocifisso. «Il
nostro – ha rivendicato orgogliosamente – è un laboratorio cristiano».
Gli esperti diranno se il tentativo del nostro scienziato è attendibile
o se, al contrario, ha la stessa velleità di chi vuole cavar sangue da
una rapa. Noi del pubblico siamo stati presi da grande commiserazione
per quei poveri scienziati non cristiani. Privi di tutela celeste, la
loro è un impresa difficile, se non impossibile.

come al solito, nessuno si preoccupa dei cristi da laboratorio, esposti
ai peggiori agenti inquinanti e – quel che è peggio – alla noia
insostenibile di un laboratorio infestato da cattolici.

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