con gentilezza, si tratta pur sempre di un essere vivente!

Oggi ci tocca registrare un altro episodio di maltrattamento verso i poveri cristi crocefissi: a Lecco un docente getta il crocefisso nel cestino. Così, per sfogare la sua ira dovuta a chissà cosa.

E
subito giù tutti a preoccuparsi dell’offesa alla religione, e quegli
altri a difendere il professore, e allora dagli col provvedimento
disciplinare. Il solito modo italiano di girare attorno alle questioni.
Tutto fa brodo per far far uscire il proprio nome sulla stampa.

E
intanto, chissà quanto sarà rimasto nel cestino quel povero cristo!
Nessuno avrà pensato a lui, come al solito. Nemmeno come nota di colore
ci raccontano cosa ne è stato di lui. A nessuno che venga in mente di
intervistarlo.

– Buongiorno signor Cristo. Siamo
qui con lei a causa di quel meschino professore che l’ha gettata nel
cestino. Ma si può sapere cosa ci faceva lei, così tutto insanguinato
che fa anche infezione, appeso in quella classe polverosa?

– Non
me lo chieda, guardi. Sono duemila anni che mi hanno appeso qui, e
ancora non ho capito bene perché. Si, mi hanno raccontato quella storia
sconclusionata di mio padre che poi sarei anche io, e di quell’altro
ubriaco che andava in giro a ingravidare le verginelle con la
telepatia. E poi che mi avrebbero appeso per compensare i peccati di
qualcun’altro. Ma che modi sono? Uno ruba della frutta qualche
millennio prima, e a me mi devono tenere appeso qui all’infinito. Ma
dico io, sarebbe giustizia questa?
– Già, una storia veramente complessa. Ma veniamo all’oggi: come si trovava in quella classe? Erano gentili con lei?
– La maggior parte mi ignoravano. Ad alcuni facevo paura. Lo so, non sono un bello spettacolo da vedere.

Si, effettivamente il contrasto con quelle foto con i capelli lunghi
che ha fatto da giovane è scioccante. Ma non si butti giù, lei è ancora
giovane, ha ancora tutta una vita davanti. Un paio di settimane in
beauty farm, un completo come si deve, e ridiventerà il rubacuori di
una volta. Ma come è successo l’incidente? Ce l’aveva con lei quel
professore?

– E che ne so io? Io stavo dormendo. Anzi, a essere
onesto mi ero distratto a guardare la scollatura di quella brunetta in
seconda fila. Sa, stare in alto ha anche qualche vantaggio. E poi in
quella classe c’era sempre discussione, ormai non ci facevo più caso.
Poi ad un certo punto mi sono ritrovato in mezzo alle cartacce. E non
so nemmeno perché.
– E la hanno lasciata lì  a lungo?

Ma
no, certo che hanno pensato a lui! Lo hanno prontamente riappeso al suo
posto! Giusto il tempo di una breve gita nel cestino della spazzatura,
et voilà, subito riconsegnato al suo destino di sofferenza.

Eternamente
condannato a ripetere la sua agonia a beneficio di spettatori sempre
più indifferenti, se non infastiditi. Ad essere sventolato come logora
bandiera della identitaria, da sbandieratori peraltro indegni sotto
ogni punto di vista. Triste la sorte dei cristi crocefissi, e mai
nessuno che pensi a loro.

 

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tessera onoraria


Itaglia, 20091116


con la presente il Fronte Internazionalista per la Liberazione dei Cristi Crocefissi, offre la tessera onoraria del FILCC a Massimo Albertin, Soile TuulikiLautsi, e ai loro figli, in riconoscimento della loro opera a favore della liberazione con mezzi legali di tutti i cristi ingiustamente crocifissi nelle aule delle scuole pubbliche italiane, ed offre loro la propria solidarietà a fronte delle reazioni scomposte di cui si sono resi protagonisti i soliti torturatori di cristi.

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attenzione agli integralisti del crocefisso

Nel generale disinteresse per le sofferenze dei cristi, che rimangono e continuano ad essere appesi crocefissi in luoghi dove non sono graditi, sembrava una buona notizia la sentenza della corte europea per i diritti dell’uomo (anche se come al solito si preoccupa della sensibilità ai simboli dei non credenti, e continua tranquillamente ad ignorare le ben più concrete sofferenze dei cristi). Speravamo che, almeno come effetto collaterale di quella sentenza, almeno una parte dei cristi sarebbero stati liberati.

Ci tocca invece prendere atto che, se degli effetti ci sarano per i cristi, non saranno certo positivi. Infatti stà dilagando, per ora fortunatamente solo a parole, l’isteria pro-crocefisso, ad esempio spuntano gruppi su facebook chiamati "Tu stacchi il crocefisso dal muro?Io ti stacco le mani!".

Invitiamo pertanto tutti gli amici che hanno a cuore il benessere dei cristi crocefissi a prestare particolare attenzione in questo periodo, per non incorrere nella reazione dello squilibrato di turno.

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vuoto di senso

ma cosa pensavano quei vandali, sicuramente urbriachi e drogati, che hanno pasticciato con un presepe a morazzone?
cosa c’è nelle loro testoline di rapa?

eppure dovrebbe essere un gesto così naturale:  vedi un povero cristo adulto appeso ad una croce, e un altro povero cristo bebé abbandonato in un cesto, col rischio che gli animali se lo mangino.
qualunque persona di buon senso li riporterebbe entrambi gentilmente a casa, dove sono benvoluti e c’è il riscaldamento. non è difficile, no?

e invece questi  hanno messo tutto ancora più a soqquadro, e sono riusciti nel non facile compito di trovare una posizione che fosse ancora più scomoda per entrambi: il bebé appeso per la collotola, ad evidenteme rischio di soffocamento; il cristo con la croce ulteriormente appesantita dal fantolino, che oltretutto sicuramente strilla come un’ossesso da ore. entrambi sempre esposti alle interperie ed ai rumori del traffico.

e appena passerà il freddo, visto che nessuno cambia il pannolone ad entrambi, si comincerà anche a sentire quel simpatico odore di conceria.

bravi!

proprio

bravi!

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profughi dalla spagna – campagna di accoglienza del FILCC

come già temevamo, il vento cristofobico che soffia in Spagna non accenna a placarsi. Pochi giorni fa la mannaia della legge umana ha osato abbattersi su qualche decina di crocefissi incolpevoli, che riposavano placidi in una scuola di Villadolid.

E tutti giù a discutere di massimi sistemi, di laicità giusta e di laicismo sbagliato (o forse era il contrario?), a dipanare la rava e la fava di questa vicenda, ad appoggiarsi a questa notizia per discutere delle cose più varie. 

Come al solito, nessuno si è preoccupato di dove andranno quei poveri crocefissi che verranno scacciati dalle scuole iberiche. Chi si curerà di loro? Chi li accoglierà?

Non certo i soliti mangiapreti dell’UAAR, che già sollevano i calici e tramano per portare anche in Italia la pulizia etnica dei cristi, ma nemmeno la chiesa, o i soliti atei devoti, tutti presi ad accapigliarsi tra loro.

E allora, e parlo soprattutto a quanti a marzo si erano dichiarati pronti ad accoglierli in casa loro, non resta che il FILCC ad occuparsi di loro. Cari amici dei cristi crocefissi, è ora di farsi avanti ed offrirsi per ospitare un profugo dalla Spagna, sperando che sia un caso isolato e non l’inizio di una migrazione più ampia.

Se siete disponibili ad ospitarne uno, a consolarlo perché non godrà più della compagnia di quella ragazzina tanto gno^H^H^Hdevota, commentate questo post. Facciamo sapere che almeno qualcuno si occupa del benessere dei cristi e non delle pippe mentali degli uomini!

E fate presto, che già alcuni stanno cominciando ad immaginare le peggio torture ed umiliazioni per quei poveri cristi!

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crudeltà su animali

il FILCC è venuto a conoscenza dell’ennesima novità di cui avremmo volentieri fatto a meno: qualche buontempone di artista ha deciso – tanto per cambiare – di crocefiggere una rana.
rana crocifissa
verde

subito si sono scatenate le solite geremiadi, da una parte di cattolici offesi per la dissacrazione del simbolo (sembra che ci tengano al monopolio su questo tipo di tortura), dall’altra di paladini della libertà di espressione (che sono evidentemente per la liberalizzazione).

nessuno – tanto per cambiare – si è preoccupato per le sofferenze dell’animale.
anzi, con itaglianissimo stile l’opera è stata nascosta alla vista con una ulteriore installazione "artistica".

se  non resistete alla curiosità morbosa, e non vi disturbano i maltrattamenti sugli animali, potete sempre guardarvi le foto.
ma vi consigliamo almeno di farlo lontano dai pasti.

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NOOO! NEL CASSETTO NOOO!!!

«Non l’ho fatto perché non ci credo - ci confessa Maramieri - Vede, mio figlio, 
a 10 anni, ha voluto che lo si battezzasse e io non mi sono opposto. Le scelte 
sono personali se riguardano la persona. Qui stiamo parlando invece, di organi 
istituzionali che a mio giudizio devono rimanere estranei alla religione. E’ per 
questo motivo che ho deciso di togliere il crocifisso che era appeso nella 
parete qui dietro. L’ho riposto nel cassetto della scrivania qui vicino a me». 
 
Il Fronte Internazionalista per la Liberazione dei Cristi Crocefissi esprime tutto il proprio rammarico 
per l'episodio sopra riportato, ribadendo che il luogo idoneo e NATURALE per la collocazione 
dei poveri Cristi NON E' la sucola, NON E' il Comune, NON E' l'aula di tribunale, NON E' l'ospedale 
BENSI' la sua naturale dimora, la Casa del Padre. Si invita pertanto l'assessore Maramieri 
a non calpestare la dignità e i diritti del Cristo Crocefisso con un ingiusta e intollerabile reclusione 
in un cassetto, ma a riportarlo dove esso possa sentirsi a proprio agio (e non pagare l'ICI).
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maltrattati e venduti a pezzi

forse non è stato così sfortunato il cristo. almeno non se ne vendono i pezzi su ebbai

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aprofittate delle elezioni per liberare un cristo

cari amici del FILCC,

in questi giorni, molti di voi si accingeranno all’amaro compito di recitare la propria parte nella grande recita collettiva della "democrazia". altri preferiranno non farlo, e non posso certo dargli torto.

ma qui mi rivolgo a quelli che lo faranno: per alleviare il senso di inutilità del vostro gesto, ed il fastidioso bruciore all’ano che certamente ne conseguirà, potete almeno aprofittare di questa sventura per provare a liberare legalmente un cristo crocefisso.

infatti secondo i soliti mangiapreti fanatici dell’UAAR la presenza del crocefisso nel seggio elettorale viola "il principio supremo di laicità dello stato", e su questa base potete chiedere di toglierlo.

naturalmente, nessuno di costoro si è preoccupato delle sofferenze del cristo, ma almeno potrete sperare che verrà parcheggiato in posizione orizzontale, dove sperabilmente soffrirà di meno.

insomma, non proprio una soluzione ideale, ma se ci volete provare qui ci sono le istruzioni.

se ci riuscite, siate però onesti con lo sventurato: avvisatelo che la sua liberazione è solo temporanea: al più tardi alla fine delle operazioni elettorali, ma più probabilmente poco dopo che sarete usciti dal seggio, qualche aguzzino provvederà subito a riappenderlo nel suo luogo di sofferenza.

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almeno una mantellina!

il buon biraghi ci segnala un altro grave caso di maltrattamento ai danni di un cristo crocefisso

su Raiuno e c’era una signora anziana sulla sedia a rotelle che
reggeva la croce davanti al Colosseo sotto una pioggia incessante, che
non faceva disperdere una folla in preghiera.

… 

La sadica vecchietta in carrozzella si accanisce ferocemente sul povero
Cristo (appunto), peraltro già inchiodato alla croce, esponendolo alle
intemperie vestito solo del consueto straccio a coprire i lombi.

alla vecchietta suddetta, e a quanti si trastullano a portare in giro cristi crocefissi come se fossero portasigarette, il FILCC deve per l’ennesima volta ricordare l’ovvio: il cristo è stato crocefisso un poco più a sud delle nostre terre, dove il clima era certamente più mite, e uno straccetto sui lombi, per quanto divini fossero, era più che sufficente per coprirsi.

visto che avete deciso di portarlo, senza chiedere il suo parere, in queste terre inospitali, abbiate almeno la buona creanza di dotarlo di un abbigliamento adeguato.

e allora su, non ci vuole tutto questo sforzo: la prossima volta che uscite con il vostro cristo da passeggio, e il cielo minaccia pioggia, prendete una mantellina anche per lui.

e insomma, oggigiorno il cappottino non si nega nemmeno ai cani!

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