«Non l’ho fatto perché non ci credo - ci confessa Maramieri - Vede, mio figlio, a 10 anni, ha voluto che lo si battezzasse e io non mi sono opposto. Le scelte sono personali se riguardano la persona. Qui stiamo parlando invece, di organi istituzionali che a mio giudizio devono rimanere estranei alla religione. E’ per questo motivo che ho deciso di togliere il crocifisso che era appeso nella parete qui dietro. L’ho riposto nel cassetto della scrivania qui vicino a me».
Il Fronte Internazionalista per la Liberazione dei Cristi Crocefissi esprime tutto il proprio rammarico per l'episodio sopra riportato, ribadendo che il luogo idoneo e NATURALE per la collocazione dei poveri Cristi NON E' la sucola, NON E' il Comune, NON E' l'aula di tribunale, NON E' l'ospedale BENSI' la sua naturale dimora, la Casa del Padre. Si invita pertanto l'assessore Maramieri a non calpestare la dignità e i diritti del Cristo Crocefisso con un ingiusta e intollerabile reclusione in un cassetto, ma a riportarlo dove esso possa sentirsi a proprio agio (e non pagare l'ICI).