e meno male che qualcuno li difende

e chi l’avrebbe mai detto che, proprio sul sito di quel mangiapreti del giudice tosti, quello che non ha esitato a coinvolgere un cristo crocifisso nella sua personalissima crociata per la laicità dello stato, avremmo trovato parole di comprensione per le sofferenze dei poveri cristi appesi fuori contesto.

all’interno di un lungo pippone giuridico, troviamo infatti il seguente, illuminante, inciso: 

Senza ricordare a quest’ultimo
proposito affermazioni di esponenti di spicco della stessa attuale
maggioranza di governo, che ritengono offensivo (‘una bestemmia’ ) per
lo stesso simbolo crocifisso la sua collocazione nelle aule giudiziarie
(e direi nelle stesse privatissime camere da letto dei credenti che
sottopongono il Cristo Dio all’ignominia di assistere magari a violenze
e turpitudini anche sessuali),
 

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